giovedì, agosto 16, 2012

Io detesto le catene di Sant'Atonio, ma questo messaggio mi ha fatto rotolare dal ridere. L'ho trovato cercando ben altro ma lo pubblico lo stesso, non ha nulla a che vedere con Genova, è decisamente OT, ma è il primo OT della storia del mio blog, che stava per concludersi qui se non avessi trovato questo post.
e siccome il caso non esiste... :)))))


07 Settembre 2008

17 modi per capire se sei innamorato/a

17 modi pe capire se sei innamorata/o modi pe capire se sei innamorata/o di modi per capire se sei innamorata/o

DICIASSETTE
Guardi la sua foto continuamente...

SEDICI
Quando sei al telefono con lei/lui la tarda notte e mette giù, ti manca già anche se sono passati soltanto 2 minuti...

QUINDICI
Leggi i suoi messaggi all'infinito...

QUATTORDICI
C ammini piano quando sei con lui/lei...

TREDICI
Sei timida ogni volta che ti sta attorno...

UNDICI
Quando pensi a lei/lui, il tuo cuore batte Velocemente e piano allo stesso tempo...

DIECI
Sorridi quando senti la sua voce...

NOVE
Quando lo/a guardi, nn riesci a vedere gli altri/le altre...

OTTO
Incominci ad ascoltare canzoni d'amore mentre pensi a lui/lei...

SETTE
Pensi solo a lui/lei...

SE I
Vai su tutti i giri quando senti il suo profumo...

CINQUE
Realizzi che quando lo/a guardi sorridi sempre...

QUATTRO
Faresti di tutto per vederlo/a...

TRE
Mentre leggevi questo, c'era una persona a cui pensavi tutto il tempo...

DUE
Eri così occupata/o a pensare a lui/lei, che non hai notato che mancava il numero dodici...

UNO
Hai guardato su per controllare e adesso stai silenziosamente ridendo di te stessa/o...

ADESSO ESPRIMI UN DESIDERIO.
SAPETE CHE DESIDERATE...

(¯`v´¯)
`•.¸.•´
¸.•´¸.•´¨) ¸.•*¨)
(¸.•´ (¸.•´. •´¸¸.•´¯`•->...

Copia e incolla sul tuo blog e qualcosa
di bello ti capiterà domani.se non lo
farete ….sicuramente vi dispiacerà non averlo fatto…perché le vostre
storie d’amore faranno schifo tutto l’anno

venerdì, gennaio 27, 2012

Gennaio sta per finire, il freddo sembra in arrivo insieme ad una notevole scossa di terremoto che ci ha fatto tremare pareti e pavimenti per almeno 4-5 secondi. Per adesso siamo qui a poterlo raccontare.
Io volevo condividere con la mia affezionata lettrice e chiunque altro si trovasse a passare di qui alcune delle foto che ho fatto a nervi nella giornata di martedì 24 Gennaio 2012, una delle più belle viste quest'inverno se non la più bella.

Buona lettura :)













lunedì, gennaio 09, 2012

Saluti a tutti. È tutto l'inverno che l'inverno non si vede, allora vi faccio sognare un po' con le due panoramiche scattate ieri e stamattina,la prima davanti alla Basilica di Oregina, e la seconda stamattina, in Spianata Castelletto.











venerdì, gennaio 06, 2012

Buona Befana a tutti!

Inizio l'anno comparendo, che fortuna che avete! :)))
Riscrivo perché domani, sabato 7 gennaio 2011, ricorre il centesimo anniversario della nascita del poeta Giorgio Caproni, livornese di nascita e genovese di cuore e adozione.
Lo voglio ricordare con una poesia che ho trovato bellissima, nella sua lunghezza. si intitola "Litania" e racconta Genova quartiere per quartiere in due-quattro versi.
Mi piace molto perché suona bene al mio orecchio (unico mio filtro nel  mondo della poesia, del quale ammetto rara ignoranza). Mi piace il suono secco e spesso "storto" delle sillabe (per dirla con Montale) che, una via l'altra, raccontano Genova dal punto di vista di un poeta non di maniera, che ama appassionatamente ciò che descrive.

Eccola:

Genova mia città intera.
Geranio. Polveriera.
Genova di ferro e aria,
mia lavagna, arenaria.

Genova città pulita.
Brezza e luce in salita.
Genova verticale,
vertigine, aria scale.

Genova nera e bianca.
Cacumine. Distanza.
Genova dove non vivo,
mio nome, sostantivo.

Genova mio rimario.
Puerizia. Sillabario.
Genova mia tradita,
rimorso di tutta la vita.

Genova in comitiva.
Giubilo. Anima viva.
Genova in solitudine,
straducole, ebrietudine.

Genova di limone.
Di specchio. Di cannone.
Genova da intravedere,
mattoni, ghiaia, scogliere.

Genova grigia e celeste.
Ragazze. Bottiglie. Ceste.
Genova di tufo e sole,
rincorse, sassaiole.

Genova tutta tetto.
Macerie. Castelletto.
Genova d'aerei fatti,
Albaro, Borgoratti.

Genova che mi struggi.
Intestini. Caruggi.
Genova e così sia,
mare in un'osteria.

Genova illividita.
Inverno nelle dita.
Genova mercantile,
industriale, civile.

Genova d'uomini destri.
Ansaldo. San Giorgio. Sestri.
Genova in banchina,
transatlantico, trina.

Genova tutta cantiere.
Bisagno. Belvedere.
Genova di canarino,
persiana verde, zecchino.

Genova di torri bianche.
Di lucri. Di palanche.
Genova in salamoia,
acqua morta di noia.

Genova di mala voce.
Mia delizia. Mia croce.
Genova d'Oregina,
lamiera, vento, brina.

Genova nome barbaro.
Campana. Montale, Sbarbaro.
Genova dei casamenti
lunghi, miei tormenti.

Genova di sentina.
Di lavatoio. Latrina.
Genova di petroliera,
struggimento, scogliera.

Genova di tramontana.
Di tanfo. Sottana.
Genova d'acquamarina,
aerea, turchina.

Genova di luci ladre.
Figlioli. Padre. Madre.
Genova vecchia e ragazza,
pazzia, vaso, terrazza.

Genova di Soziglia.
Cunicolo. Pollame. Triglia.
Genova d'aglio e di rose,
di Pré, di Fontane Marose.

Genova di Caricamento.
Di Voltri. Di sgomento.
Genova dell'Acquasola,
dolcissima, usignuola.

Genova tutta colore.
Bandiera. Rimorchiatore.
Genova viva e diletta,
salino, orto, spalletta.

Genova di Barile.
Cattolica. Acqua d'Aprile.
Genova comunista,
bocciofila, tempista.

Genova di Corso Oddone.
Mareggiata. Spintone.
Genova di piovasco,
follia, Paganini, Magnasco.

Genova che non mi lascia.
Mia fidanzata. Bagascia.
Genova ch'è tutto dire,
sospiro da non finire.

Genova quarta corda.
Sirena che non si scorda.
Genova d'ascensore,
paterna, stretta al cuore.

Genova mio pettorale.
Mio falsetto. Crinale.
Genova illuminata,
notturna, umida, alzata.

Genova di mio fratello.
Cattedrale. Bordello.
Genova di violino,
di topo, di casino.

Genova di mia sorella.
Sospiro. Maris Stella.
Genova portuale,
cinese, gutturale.

Genova di Sottoripa.
Emporio. Sesso. Stipa.
Genova di Porta Soprana,
d'angelo e di puttana.

Genova di coltello.
Di pesce. Di mantello.
Genova di lampione
a gas, costernazione.

Genova di Raibetta.
Di Gatta Mora. Infetta.
Genova della Strega,
strapiombo che i denti allega.

Genova che non si dice.
Di barche. Di vernice.
Genova balneare,
d'urti da non scordare.

Genova di "Paolo & Lele".
Di scogli. Furibondo. Vele.
Genova di Villa Quartara,
dove l'amore s'impara.

Genova di caserma.
Di latteria. Di sperma.
Genova mia di Sturla,
che ancora nel sangue mi urla.

Genova d'argento e stagno.
Di zanzara. Di scagno.
Genova di magro fieno,
canile, Marassi, Staglieno.

Genova di grige mura.
Distretto. La paura.
Genova dell'entroterra,
sassi rossi, la guerra.

Genova di cose trite.
La morte. La nefrite.
Genova bianca e a vela,
speranza, tenda, tela.

Genova che si riscatta.
Tettoia. Azzurro. Latta.
Genova sempre umana,
presente, partigiana.

Genova della mia Rina.
Valtrebbia. Aria fina.
Genova paese di foglie
fresche, dove ho preso moglie.

Genova sempre nuova.
Vita che si ritrova.
Genova lunga e lontana,
patria della mia Silvana.

Genova palpitante.
Mio cuore. Mio brillante.
Genova mio domicilio,
dove m'è nato Attilio.

Genova dell'Acquaverde.
Mio padre che vi si perde.
Genova di singhiozzi,
mia madre, Via Bernardo Strozzi.

Genova di lamenti.
Enea. Bombardamenti.
Genova disperata,
invano da me implorata.

Genova della Spezia.
Infanzia che si screzia.
Genova di Livorno,
Partenza senza ritorno.

Genova di tutta la vita.
Mia litania infinita.
Genova di stocafisso
e di garofano, fisso
bersaglio dove inclina
la rondine: la rima.

martedì, dicembre 13, 2011

Stamattina butta così

Stamattina in Piazza Fontane Marose ho beccato il solito inizio di apertura di un cantiere. Non se ne può più in questa città: bucano , ci mettono un sacco di tempo, chiudono, dopo tre mesi altri riaprono, poi dopo il solito sacco di tempo richiudono e via di questo passo. Non ci si vive più, ma dico io, non sarebbe meglio per il traffico e risparmioso per le casse del comune (e anche di chi paga i lavori) che i responsabili dei cantieri sotto il suolo pubblico (che poi sono sempre gli stessi: acqua, gas, luce e telefono) si mettessero d'accordo: noi dobbiamo fare questo lavoro in questa zona, se è urgente (acquedotto bucato, perdite di gas eccetera) si fa subito, altrimenti si aspetta che un altro operatore debba fare in quel punto un intervento di apertura/chiusura del sottosuolo. Qualcuno che magari possa anticipare un po' i tempi e aprono una volta invece di due.
A Genova sono almeno 5 anni che in circonvallazione a monte non si può passare senza trovare un cantiere, con rallentamenti, code e disagi per tutti.
Adesso quelli dell'acquedotto stanno finendo di sventrare Via Brignole Deferrari dopo avere sventrato Via Polleri, pare che i tubi dell'acquedotto fossero vecchi e tutti bucati. Benissimo, ci sta, ma cercate di lavorare con criterio, senza disseminare i recipienti nei vari appartamenti di pietruzze arrivate a causa dei lavori!

E adesso ricominciano in Piazza Fontane Marose. Stavolta li tengo d'occhio. Intanto ho fatto la prima foto :)


Per promemoria. Oggi 8 maggio 2014 il cantiere è ancora aperto! Come volevasi dimostrare...


lunedì, dicembre 12, 2011

La leggenda dell'Albero di Natale...



In un remoto villaggio di campagna, la Vigilia di Natale, un bambino si recò nel bosco alla ricerca di un ceppo di quercia da bruciare nel camino, come voleva la tradizione, nella notte Santa.

Si attardò più del previsto e, sopraggiunta l'oscurità, non seppe ritrovare la strada per tornare a casa. Per giunta incominciò a cadere una fitta nevicata.

Il bimbo si sentì assalire dall'angoscia e pensò a come, nei mesi precedenti, aveva atteso quel Natale, che forse non avrebbe potuto festeggiare.

Nel bosco, ormai spoglio di foglie, vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete.

Sopraggiunta una grande stanchezza, il piccolo si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco e l'albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capanna che proteggesse dalla neve e dal freddo il bambino.

La mattina si svegliò, sentì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca e, uscito dal suo ricovero, potè con grande gioia riabbracciare i suoi compaesani.


Solo allora tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi: la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi, che la piana aveva piegato fino a terra. Aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole che stava sorgendo, sembravano luci sfavillanti, di uno splendore incomparabile.


In ricordo di quel fatto, l'abete venne adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno.


Da quello stesso giorno gli abeti nelle foreste hanno mantenuto, inoltre, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra.
(autore anonimo)

venerdì, novembre 04, 2011

Novità nonostante l'acqua

Torno oggi in questa giornata tristissima per segnalare a chi fosse interessato (e passasse di qui per caso) la nascita di un nuovo magazine dedicato al Centro Storico di Genova.

Già oggi potete trovare informazioni sull'alluvione, inoltre in periodo non critico ci terranno informati di tutto ciò che riguarda eventi , manifestazioni e attività previste nel nostro Centro Storico.


Ecc il link; http://www.ecodelcentrostorico.it/

E se volete anche la pagina di facebook per incoraggiare i redattori:

http://www.facebook.com/pages/LEco-del-Centro-Storico/224977794229826?sk=wall